LA STORIA DEL CALCIO CONEGLIANO (tratto da:BIBLIOGRAFIA. Carlo Fontanelli, Circolo Sostenitori Calcio Conegliano: " 100 anni di calcio a Conegliano ". Geo Ed. 2009.)
CALCIO CONEGLIANO 1907: LA STORIA, DALLE ORIGINI AL NUOVO MILLENNIO
La prima foto del calcio Conegliano, risalente al 1910
Il gioco del calcio arriva a Conegliano nei primi anni del '900 e trova subito largo consenso tra i giovani della cittadina.
La passione per questa nuova attività cresce rapidamente, tanto che ben presto viene fondata la prima società calcistica del comune: il 25 settembre 1907 viene stilato l'atto di nascita del Club Sportivo Coneglianese, che inizialmente è una polisportiva che comprende, oltre al calcio, ciclismo, scherma, ginnastica, pugilato e atletica.
I colori sociali sono gialloblu, quelli del gonfalone cittadino.
I primi anni di vita della società vedono i giovani gialloblu confrontarsi in numerose partite amichevoli, soprattutto contro Treviso, Venezia, Dolo, Feltrese, ma senza partecipare ad alcun campionato federale.
L'attività viene interrotta per lo scoppio del primo conflitto mondiale, che vedrà Conegliano pesantemente coinvolta.
Terminato il periodo bellico, i ragazzi cominciano a riavvicinarsi allo sport e, in particolare, al calcio.
Nella stagione 1920-21 il Conegliano si presenta ai nastri di partenza del suo primo campionato, Terza categoria Veneto, vincendo il proprio girone: la stagione si conclude trionfalmente con la vittoria anche nel girone finale a tre con Carraresi Padova e Venezia B.
Nella stagione 1927-28 il Conegliano lascia i campionati F.I.G.C. e aderisce ai campionati U.L.I.C. ( Unione Libera Italiana del Calcio ), assumendo la denominazione di Associazione Sportiva Giovinezza Fascista Conegliano: nei tre anni di militanza in questi campionati conquista due titoli provinciali e un secondo posto.
Nella stagione 1930-31 il Conegliano rientra nei campionati F.I.G.C., ripartendo dalla Terza Divisione e programmando la risalita ai vertici delle massime competizioni regionali, obiettivo che viene raggiunto al termine della stagione 1936-37, che vede i gialloblu conquistare la promozione in Prima Divisione.
Nonostante l' inizio della Seconda Guerra Mondiale, l' attività calcistica a Conegliano presegue fino a giugno 1944.
I campionati ripartono nella stagione 1945-46 e il Conegliano partecipa alla Prima Divisione Veneto, il massimo torneo regionale: vince il proprio girone e si classifica al terzo posto nel girone finale, piazzamento che vale comunque la promozione in serie C.
Nella stagione 1946-47 il Conegliano partecipa al suo primo campionato di serie C, che conclude con un ottimo nono posto.
Nella stagione 1947-48 termina al campionato al quart'ultimo posto, ma retrocede ugualmente per la ristrutturazione dei campionati.
Negli anni '50 il Conegliano milita nel massimo campionato regionale ( con l'eccezione della stagione 1953-54 ), cominciando a piazzarsi stabilmente nelle parti alte della classifica a partire dalla stagione 1957-58, non scendendo mai sotto il terzo posto.
Agli inizi degli anni '60 il Conegliano sfiora per due volte la promozione in Quarta serie.
In entambe la occasioni vince il proprio girone, ma gli sono fatali gli spareggi regionali per l'unico posto disponibile nella categoria superiore: nella stagione 1960-61 cede solo alla terza partita contro l'Azzurra Sandrigo, mentre nella stagione 1962-63 cede nettamente all'Audace San Michele Extra, venendo sconfitta sia all'andata che al ritorno.
Dopo l' ultima delusione e altri due campionati condotti al vertice ma senza conquistare il primo posto, nella stagione 1965.66 il Conegliano, con una formazione composta prevalentemente da giovani cresciuti nel settore giovanile, vince nuovamente il proprio girone resistendo alla rimonta del Giorgione e accede agli spareggi contro le vincenti degli altri due gironi, Pro Mogliano e Malo, che sanciranno la squadra promossa in serie D.
La prima partita mette di fronte, sul campo neutro di Bassano, Conegliano e Malo: l'incontro si risolve nei primi 11 minuti di gioco, con il vantaggio gialloblu all'ottavo con Pedrocco pareggiato tre minuti dopo dal vicentino Marchioro. Nel resto dell'incontro le due squadre cercano soprattutto di non farsi male per non pregiudicare il cammino nel mini torneo.
La seconda partita è il derby trevigiano tra Conegliano e Pro Mogliano: le due compagini si affrontano sul neutro di Portogruaro e danno origine ad un incontro molto valido da un punto di vista agonistico, talvolta anche duro. Passa in vantaggio la Pro Mogliano al 16' con Toppan, cui risponde al 41' Pollini. Nel secondo tempo al 59' Gaiotti trova il guizzo vincente e batte per la seconda volta il portiere moglianese Bettella, siglando la rete del 2-1, che i coneglianesi difenderanno poi fino alla fine.
A questo punto degli spareggi il Conegliano si trova in testa al girone con tre punti, seguito dal Malo con un punto e dalla Pro Mogliano a zero.
Decisivo diventa quindi l'ultimo scontro tra Malo e Pro Mogliano, perchè il Malo, in caso di vittoria, raggiungerebbe in testa al girone il Conegliano, rendendo così indispensabile un ulteriore spareggio tra le due compagini.
Malo e Pro Mogliano si affrontano il 19 giugno sul neutro di Castelfranco e al termine di novanta combattutissimi minuti i moglianesi prevalgono sui nerostellati vicentini per due a zero.
Con questo risultato il Conegliano mantiene la testa del girone, si laurea campione veneto e conquista la promozione in serie D.
Questa la formazione schierata in entrambe le gare di spareggio: Posocco, Valmassoi I, Fiorin II, Roman I, Fiorin I, Colmagro, Olivotto, Pavan, Pollini, Pedrocco, Gaiotti. Allenatore Sergio Nadal.
Il grande entusiasmo per l' importante traguardo a lungo inseguito si scontra però presto con le difficoltà economiche che il salto di categoria comporta, dal momento che saranno previste lunghe trasferte in Friuli, Trentino e Lombardia: decisivo al proposito risulterà il sostegno economico che verrà assicurato alla dirigenza gialloblù dall' industria Zoppas.
Un ulteriore buona notizia giunge in estate dalla Federazione: infatti, per l'ampliamento dell'organico di serie D, nella corrente stagione non saranno previste retrocessioni e quindi il campionato può essere affrontato senza alcuna preoccupazione.
Tuttavia, l'inizio di stagione è piuttosto stentato e la squadra fa fatica a calarsi nella nuova categoria: ne consegue un girone di andata che vede il Conegliano occupare stabilmente una delle ultime tre posizioni.
Tutt'altra musica nel girone di ritorno, con i giovani gialloblu, guidati dal nuovo tecnico Bruno Quaresima, che cominciano a macinare gioco e risultati, chiudendo la stagione con 27 punti ed un buon tredicesimo posto, lasciandosi dietro in classifica cinque squadre.
La successiva stagione 1967-68 viene condotta nelle posizioni centrali della classifica, con l' obiettivo della salvezza centrato con due giornate d'anticipo.
Del tutto negativa invece la stagione 1968-69, con la squadra gialloblu che parte bene e si trova addirittura in testa alla classifica dopo le prime giornate; poi un incredibile black out ed il cambio di ben tre allenatori porta ad un'inesorabile discesa nelle parti bassi della classifica e, purtroppo, il terz'ultimo posto finale significa retrocessione in Prima categoria.
Seguono tre stagioni nel massimo campionato regionale, durante le quali si ottiene l'ammissione alla nuova categoria di Promozione e, al termine della stagione 1971-72, il ritorno in serie D, dopo un estenuante duello con lo Jesolo: nell'ultima, decisiva partita contro la Julia, sono ben 2.000 i supporters gialloblu che allo Stadio Comunale festeggiano la promozione.
La nuova stagione in serie D comincia con l'avvicendamento ai vertici della società, che passa nelle mani dell'industriale Teofilo Sanson: il nuovo presidente Giovanni Dal Col e il nuovo direttore sportivo è Franco Dal Cin.
Il binomio Sanson-Dal Cin scriverà pagine importanti nella storia del Conegliano e dell'Udinese.
La stabilità economica assicurata da Sanson permette una progressiva crescità della società gialloblu, che assume una struttura professionistica.
Dal Cin opera innazitutto sul vivaio, che deve diventare il serbatoio della prima squadra: nel giro di pochi anni il settore giovanile del Conegliano diventa uno dei più importanti d' Italia, tanto da conquistare il titolo di campione d' Italia con la formazione Juniores " Berretti " nel 1976 ( contro il Sulmona, 1-0 ) e nel 1978 ( contro il Banco Roma, 0-0 e 3-2 ): inoltre, sempre nel 1976 la Juniores vince a sorpresa il "Trofeo Sanson" ( una sorta di Viareggio che si disputava nel Veneto negli anni ' 70 con cadenza biennale ), eliminando Napoli, Attalanta, Bayern di Monaco ( che schierava il futuro capitano della nazionale tedesca Augenthaler ) e, in finale, Olimpia Lubiana.
Parallelamente cresce il rendimento della prima squadra, che scala progressivamente la classifica dei campionati di serie D.
Nella stagione 1977-78 il Conegliano riesce a conquistare la promozione nella neocostituita serie C2: decisivo risulta l'ultimo incontro disputato in casa contro il Dolo, che sopravvanzava in classifica i gialloblu di 1 punto.
Il drammatico incontro viene deciso da una rete del terzino Da Ros all' inizio del secondo tempo: con questo risultato il Conegliano scavalca il Dolo e conquista la storica promozione in serie C.
Questa la formazione tipo della stagione 1977-78: Fongaro, Turchetto, Da Ros, Viola, Pagura, Lisotto, Villanova, Da Re, Inferrera, Ferrari, Busatti. Allenatore Narciso Soldan.
L'avventura in serie C comincia con tanti cambiamenti.
Innanzitutto, alla guida della squadra troviamo Enzo Ferrari che, appese le scarpette al chiodo, comincia la carriera di allenatore ( che lo porterà ad allenare poi, tra le altre, Udinese, Real Sociedad, Avellino, padova, Ascoli, Triestina ).
La squadra viene ringiovanita, con il 34enne Inferrera a fare da guida ad un gruppo di ragazzi di 18, 19, 20 anni.
Il Conegliano parte forte e per tutto il girone d'andata tiene il vertice della classifica; poi la mancanza d'esperienza comincia a farsi sentire e un girone di ritorno sottotono porta a conquistare una sofferta salvezza all'ultima giornata contro il Seregno.
Al termine della stagione Enzo Ferrari passa all'Udinese e a guidare il Conegliano viene chamato Livio Fongaro.
La squadra viene in gran parte confermata e a dare maggiore esperienza arrivano il portiere Marcatti dall' Udinese, Giuriati dal Campobasso e Savian dalla Lucchese; inoltre rientra Villanova dall' Anconitana.
Il Conegliano, pur inserito in un girone di estrema difficoltà per la presenza di squadre come Padova, Modena, Trento, Venezia, Pro Patria, disputa un ottimo campionato e grazie anche al reparto d'attacco che realizza ben 51 reti ( secondo miglior attacco del girone dietro al Padova ) termina al quinto posto in classifica, piazzamento che a tutt'oggi rappresenta il miglior piazzamento nella sua storia.
Questa la formazione tipo 1979-80: Marcatti, Costantini, Billia, Papais, Segat, Gerolin, Villanova, Savian, Giuriati, Strappa, Pradella. Allenatore: Livio Fongaro.
Al termine della stagione, Gerolin, Papais, Strappa e Pradella passano in serie A alla consociata Udinese.
Per il campionato 1980-81 la squadra risulta profondamente cambiata per le numerose partenze, che vengono rimpiazzate con giovani del vivaio: viene tuttavia condotto un campionato di centro classifica, senza particolari patemi.
La notizia più importante arriva però a fine stagione: Sanson e Dal Cin decidono di lasciare, per potersi dedicare solo all' Udinese.
Si tratta di una vera e propria mazzata per il Conegliano, che per la stagione 1981-82 riesce comunque ad allestire una formazione competitiva grazie ancora al vivaio e raggiunge la salvezza con una giornata d'anticipo.
Il miracolo non riesce invece la stagione successiva e così il Conegliano, dopo cinque stagioni in serie C, retrocede in serie D.
Il nuovo presidente Mario Biason, pur tra mille difficoltà economiche, continua nella tradizione coneglianese di puntare su un settore giovanile forte.
Pur con prime squadre molto giovani, affidate anche a tecnici di valore come Albertino Bigon ( che vincerà poi lo scudetto guidando il Napoli di Maradona ), il Conegliano riesce a ben figurare in serie D, continuando a lanciare giocatori nel mondo professionistico: in questo periodo tra gli altri si mette in mostra il 16enne centrocampista Massimo Orlando, che poi giocherà con Fiorentina e Juventus.
Nella stagione 1986-87 il Conegliano va incontro a una stagione nera e, soprattutto a causa di numerosi infortuni, retrocede in Promozione.
Il purgatorio nei campionati regionali dura una sola stagione: nella stagione 1987-88 il Conegliano rincorre per tutta la stagione lo Jesolo e riesce a superarlo a tre giornate dal termine, mantenendo poi il vertice della classifica fino al termine e assicurandosi la promozione in serie D.
Questa la formazione vincente: Torresin, Baccioli, Biasinutto, Vanzetto, Scaboro, Spollon, Orlando, Blasigh, Vrech, Lenisa, Toffoli. Allenatore Giorgio Paraguai.
Il ritorno in serie D coincide con l'ennesimo cambio di proprietà: Mario Biason passa nei quadri dirigenziali della Reggina ( portandosi dietro parte dei giovani gialloblu ) e cede la società ad un gruppo di imprenditori e professionisti coneglianesi, che elegge nuovo presidente Piermario Fabris.
Il Conegliano milita per sei stagioni in serie D, con difficoltà economiche che si fanno di stagione in stagione sempre più pressanti.
Dopo alcune sofferte salvezze, al termine della stagione 1993-94 il Conegliano retrocede nel campionato di Eccellenza, nel quale milita per due campionati: nella stagione 1995-96 retrocede incredibilmente nel campionato di Promozione.
La presidenza è intanto passata nelle mani di Michele Dal Cin.
Per due stagioni il Conegliano si trova a misurarsi su campi di piccole realtà, che affrontano la gloriosa formazione gialloblu con il coltello tra i denti.
Ogni partita è una battaglia, ma nella stagione 1997-98 il Conegliano vince il campionato e torna in Eccellenza.
Michele Dal Cin viene affiancato alla presidenza da Giovanni Liso e si comincia a programmare il ritorno in serie D.
Nella stagione 2000-01 l'obiettivo sfugge per un soffio, con il Conegliano allenato da Vanni Moscon che viene eliminato dalla Sambonifacese agli spareggi nazionali solamente ai calci di rigore ( imbattuto nelle due partite ).
Nella stagione 2001-02 al nuovo allenatore Andrea Manzo viene affidata una squadra ulteriormente rinforzata, che domina il campionato e vince con sette punti di vantaggio sulla seconda ( da rilevare che fino alla vigilia dell'ultima giornata i punti di vantaggio erano dieci, ridotti a sette dalla sconfitta all'ultima giornata sul campo del Fossalta Maggiore, dove viene dato spazio alle seconde linee, poco impiegate nel corso della stagione ): la matematica promozione arriva con tre giornate d'anticipo con la vittoria sul campo del Tezze Brenta, partita decisa da un colpo di testa di Vivian alla mezz'ora su preciso cross di De Nobili.
Il Conegliano conquista anche il titolo regionale, battendo il Lonigo ( vincitore dell'altro girone veneto di Eccellenza ) ai calci di rigore nella finale sul campo neutro di Piombino Dese ( 2-2 al termine dei tempoi regolamentari ).
Questa la formazione campione veneta: Azzalini, Bigon, Gorza, Zanardo, Sabbadin, De Nobili, Mazzeo, De Nardi, Vivian, Davanzo, Zian. Allenatore Andrea Manzo.
Per affrontare la nuova stagione in serie D, la squadra viene ulteriormente rinforzata e, pur da neopromossa, conduce un campionato d'alta classifica, terminando con un buon quinto posto.
L'anno successivo il Conegliano incappa nella classica stagione storta e, pur con un ottimo organico, si trova relegato in fondo alla classifica.
Al termine del girone d'andata è ultimo e sembra pressochè spacciato: ma nel girone di ritorno il reale valore della squadra comincia a emergere, comincia a scalare le posizioni in classifica e sfiora la salvezza diretta. I successivi playout vedono il Conegliano opposto alla Sanvitese: due pareggi ( 2-2 a San Vito e 1-1 a Conegliano ) sono sufficienti per assicurarsi la salvezza, in virtù del miglior piazzamento in classifica al termine della stagione regolare.
Nella stagione 2004-05 il presidente Liso lascia la società e la grave crisi che ne consegue costringe ad affrontare il campionato con la squadra Juniores: pur schierando giovani promettenti ( ricordiamo Gerbino Polo, poi al Ravenna in serie C ), la retrocessione è inevitabile.
Nel corso dell'estate successiva la società viene rilevata da Antonio Franceschet, già presidente del San Vendemiano, che confluisce nel Conegliano: da questa fusione nasce l' Union Conegliano-San Vendemiano.
Il miglior risultato della nuova società viene conseguito nella stagione 2006-07, con la squadra che chiude al quarto posto in classifica e vince la fase regionale della Coppa Italia, sconfiggendo nella finale di Mogliano la Miranese per 3 a 1; nella successiva fase nazionale, il Conegliano viene eliminato solamente da un dubbio calcio di rigore fischiato al 90' sul campo degli altoatesini del St. Georgen.
La stagione 2006-07 rimarrà l'unica pagina da ricordare nei sei anni di vita dell' Union; per il resto, infatti, il bilancio è disastroso con la squadra che con una doppia retrocessione finisce in Prima categoria e, soprattutto, con il vertice della società che decide nel 2010 di cancellare il settore giovanile, da sempre fiore all'occhiello del club gialloblu.
Quando ormai sembra profilarsi la scomparsa della più vecchia squadra della provincia di Treviso, un gruppo sostenitori riesce a rilevare quel che rimane della società da Franceschet : nel giro di pochi giorni viene creato il nuovo gruppo societario e viene rilevato il titolo del calcio San Floriano, acquisendo così il diritto a ripartite dal campionato di Promozione per la stagione 2011-12.
La squadra, costruita all'ultimo momento per le vicissitudini societarie, parte molto bene, tanto da chiudere il girone d'andata al secondo posto. Nel ritorno però affiorano le carenze dell'organico e la discesa nella graduatoria costringe il Conegliano a giocarsi la salvezza ai playout contro il Villorba. Al termine di un'autentica battaglia il Conegliano retrocede solamente per la peggiore posizione in classifica nella stagione regolare, ridotto in nove per due espulsioni (di cui almeno una molto discutibile) e
subendo il gol del pareggio avversario al novantesimo.
Per affrontare la Prima Categoria (stagione 2012-13) viene allestita una squadra di alto livello, in grado di centrare l'immediato ritorno nella serie superiore. L'obiettivo viene raggiunto al termine di un campionato condotto in testa dalla prima all'ultima giornata e chiuso con ben sette punti di distacco dalla seconda in classifica: tutto a confermare l'ottimo lavoro svolto dal Direttore Sportivo Tombacco, dal Direttore Generale Dal Cin e da mister Mauro Conte.
Il ritorno nel campionato di Promozione (stagione 2013-14) viene affidato al nuovo allenatore Gianluca Rorato che, con una rosa molto rinnovata ma di qualità, conduce un campionato di alto livello, posizionandosi nelle posizioni di vertice della classifica e lottando a lungo per la vittoria finale: la stagione si chiude con un ottimo terzo posto.
La nuova stagione 2014-15 comincia con la nomina del nuovo presidente: l'avvocato Dario Dall'Anese subentra a Basciano, dopo una breve conduzione ponte di Giuseppe Buffoni.
Nuovo anche l'allenatore, Ezio Meneghin, ex calciatore gialloblu negli anni '70-'80.
Collateralmente, continua l'impegnativo lavoro di ricostruzione del settore giovanile, purtroppo totalmente distrutto dalla gestione precedente, affidato alla consociata ConeglianoOgliano, cui spetta il gravoso compito di allevare le future promesse del calcio gialloblu.
BIBLIOGRAFIA. Carlo Fontanelli, Circolo Sostenitori Calcio Conegliano: " 100 anni di calcio a Conegliano ". Geo Edizioni, 2009.
BIBLIOGRAFIA. Carlo Fontanelli, Circolo Sostenitori Calcio Conegliano: " 100 anni di calcio a Conegliano ". Geo Edizioni, 2009.
La passione per questa nuova attività cresce rapidamente, tanto che ben presto viene fondata la prima società calcistica del comune: il 25 settembre 1907 viene stilato l'atto di nascita del Club Sportivo Coneglianese, che inizialmente è una polisportiva che comprende, oltre al calcio, ciclismo, scherma, ginnastica, pugilato e atletica.
I colori sociali sono gialloblu, quelli del gonfalone cittadino.
I primi anni di vita della società vedono i giovani gialloblu confrontarsi in numerose partite amichevoli, soprattutto contro Treviso, Venezia, Dolo, Feltrese, ma senza partecipare ad alcun campionato federale.
L'attività viene interrotta per lo scoppio del primo conflitto mondiale, che vedrà Conegliano pesantemente coinvolta.
Terminato il periodo bellico, i ragazzi cominciano a riavvicinarsi allo sport e, in particolare, al calcio.
Nella stagione 1920-21 il Conegliano si presenta ai nastri di partenza del suo primo campionato, Terza categoria Veneto, vincendo il proprio girone: la stagione si conclude trionfalmente con la vittoria anche nel girone finale a tre con Carraresi Padova e Venezia B.
Nella stagione 1927-28 il Conegliano lascia i campionati F.I.G.C. e aderisce ai campionati U.L.I.C. ( Unione Libera Italiana del Calcio ), assumendo la denominazione di Associazione Sportiva Giovinezza Fascista Conegliano: nei tre anni di militanza in questi campionati conquista due titoli provinciali e un secondo posto.
Nella stagione 1930-31 il Conegliano rientra nei campionati F.I.G.C., ripartendo dalla Terza Divisione e programmando la risalita ai vertici delle massime competizioni regionali, obiettivo che viene raggiunto al termine della stagione 1936-37, che vede i gialloblu conquistare la promozione in Prima Divisione.
Nonostante l' inizio della Seconda Guerra Mondiale, l' attività calcistica a Conegliano presegue fino a giugno 1944.
I campionati ripartono nella stagione 1945-46 e il Conegliano partecipa alla Prima Divisione Veneto, il massimo torneo regionale: vince il proprio girone e si classifica al terzo posto nel girone finale, piazzamento che vale comunque la promozione in serie C.
Nella stagione 1946-47 il Conegliano partecipa al suo primo campionato di serie C, che conclude con un ottimo nono posto.
Nella stagione 1947-48 termina al campionato al quart'ultimo posto, ma retrocede ugualmente per la ristrutturazione dei campionati.
Negli anni '50 il Conegliano milita nel massimo campionato regionale ( con l'eccezione della stagione 1953-54 ), cominciando a piazzarsi stabilmente nelle parti alte della classifica a partire dalla stagione 1957-58, non scendendo mai sotto il terzo posto.
Agli inizi degli anni '60 il Conegliano sfiora per due volte la promozione in Quarta serie.
In entambe la occasioni vince il proprio girone, ma gli sono fatali gli spareggi regionali per l'unico posto disponibile nella categoria superiore: nella stagione 1960-61 cede solo alla terza partita contro l'Azzurra Sandrigo, mentre nella stagione 1962-63 cede nettamente all'Audace San Michele Extra, venendo sconfitta sia all'andata che al ritorno.
Dopo l' ultima delusione e altri due campionati condotti al vertice ma senza conquistare il primo posto, nella stagione 1965.66 il Conegliano, con una formazione composta prevalentemente da giovani cresciuti nel settore giovanile, vince nuovamente il proprio girone resistendo alla rimonta del Giorgione e accede agli spareggi contro le vincenti degli altri due gironi, Pro Mogliano e Malo, che sanciranno la squadra promossa in serie D.
La prima partita mette di fronte, sul campo neutro di Bassano, Conegliano e Malo: l'incontro si risolve nei primi 11 minuti di gioco, con il vantaggio gialloblu all'ottavo con Pedrocco pareggiato tre minuti dopo dal vicentino Marchioro. Nel resto dell'incontro le due squadre cercano soprattutto di non farsi male per non pregiudicare il cammino nel mini torneo.
La seconda partita è il derby trevigiano tra Conegliano e Pro Mogliano: le due compagini si affrontano sul neutro di Portogruaro e danno origine ad un incontro molto valido da un punto di vista agonistico, talvolta anche duro. Passa in vantaggio la Pro Mogliano al 16' con Toppan, cui risponde al 41' Pollini. Nel secondo tempo al 59' Gaiotti trova il guizzo vincente e batte per la seconda volta il portiere moglianese Bettella, siglando la rete del 2-1, che i coneglianesi difenderanno poi fino alla fine.
A questo punto degli spareggi il Conegliano si trova in testa al girone con tre punti, seguito dal Malo con un punto e dalla Pro Mogliano a zero.
Decisivo diventa quindi l'ultimo scontro tra Malo e Pro Mogliano, perchè il Malo, in caso di vittoria, raggiungerebbe in testa al girone il Conegliano, rendendo così indispensabile un ulteriore spareggio tra le due compagini.
Malo e Pro Mogliano si affrontano il 19 giugno sul neutro di Castelfranco e al termine di novanta combattutissimi minuti i moglianesi prevalgono sui nerostellati vicentini per due a zero.
Con questo risultato il Conegliano mantiene la testa del girone, si laurea campione veneto e conquista la promozione in serie D.
Questa la formazione schierata in entrambe le gare di spareggio: Posocco, Valmassoi I, Fiorin II, Roman I, Fiorin I, Colmagro, Olivotto, Pavan, Pollini, Pedrocco, Gaiotti. Allenatore Sergio Nadal.
Il grande entusiasmo per l' importante traguardo a lungo inseguito si scontra però presto con le difficoltà economiche che il salto di categoria comporta, dal momento che saranno previste lunghe trasferte in Friuli, Trentino e Lombardia: decisivo al proposito risulterà il sostegno economico che verrà assicurato alla dirigenza gialloblù dall' industria Zoppas.
Un ulteriore buona notizia giunge in estate dalla Federazione: infatti, per l'ampliamento dell'organico di serie D, nella corrente stagione non saranno previste retrocessioni e quindi il campionato può essere affrontato senza alcuna preoccupazione.
Tuttavia, l'inizio di stagione è piuttosto stentato e la squadra fa fatica a calarsi nella nuova categoria: ne consegue un girone di andata che vede il Conegliano occupare stabilmente una delle ultime tre posizioni.
Tutt'altra musica nel girone di ritorno, con i giovani gialloblu, guidati dal nuovo tecnico Bruno Quaresima, che cominciano a macinare gioco e risultati, chiudendo la stagione con 27 punti ed un buon tredicesimo posto, lasciandosi dietro in classifica cinque squadre.
La successiva stagione 1967-68 viene condotta nelle posizioni centrali della classifica, con l' obiettivo della salvezza centrato con due giornate d'anticipo.
Del tutto negativa invece la stagione 1968-69, con la squadra gialloblu che parte bene e si trova addirittura in testa alla classifica dopo le prime giornate; poi un incredibile black out ed il cambio di ben tre allenatori porta ad un'inesorabile discesa nelle parti bassi della classifica e, purtroppo, il terz'ultimo posto finale significa retrocessione in Prima categoria.
Seguono tre stagioni nel massimo campionato regionale, durante le quali si ottiene l'ammissione alla nuova categoria di Promozione e, al termine della stagione 1971-72, il ritorno in serie D, dopo un estenuante duello con lo Jesolo: nell'ultima, decisiva partita contro la Julia, sono ben 2.000 i supporters gialloblu che allo Stadio Comunale festeggiano la promozione.
La nuova stagione in serie D comincia con l'avvicendamento ai vertici della società, che passa nelle mani dell'industriale Teofilo Sanson: il nuovo presidente Giovanni Dal Col e il nuovo direttore sportivo è Franco Dal Cin.
Il binomio Sanson-Dal Cin scriverà pagine importanti nella storia del Conegliano e dell'Udinese.
La stabilità economica assicurata da Sanson permette una progressiva crescità della società gialloblu, che assume una struttura professionistica.
Dal Cin opera innazitutto sul vivaio, che deve diventare il serbatoio della prima squadra: nel giro di pochi anni il settore giovanile del Conegliano diventa uno dei più importanti d' Italia, tanto da conquistare il titolo di campione d' Italia con la formazione Juniores " Berretti " nel 1976 ( contro il Sulmona, 1-0 ) e nel 1978 ( contro il Banco Roma, 0-0 e 3-2 ): inoltre, sempre nel 1976 la Juniores vince a sorpresa il "Trofeo Sanson" ( una sorta di Viareggio che si disputava nel Veneto negli anni ' 70 con cadenza biennale ), eliminando Napoli, Attalanta, Bayern di Monaco ( che schierava il futuro capitano della nazionale tedesca Augenthaler ) e, in finale, Olimpia Lubiana.
Parallelamente cresce il rendimento della prima squadra, che scala progressivamente la classifica dei campionati di serie D.
Nella stagione 1977-78 il Conegliano riesce a conquistare la promozione nella neocostituita serie C2: decisivo risulta l'ultimo incontro disputato in casa contro il Dolo, che sopravvanzava in classifica i gialloblu di 1 punto.
Il drammatico incontro viene deciso da una rete del terzino Da Ros all' inizio del secondo tempo: con questo risultato il Conegliano scavalca il Dolo e conquista la storica promozione in serie C.
Questa la formazione tipo della stagione 1977-78: Fongaro, Turchetto, Da Ros, Viola, Pagura, Lisotto, Villanova, Da Re, Inferrera, Ferrari, Busatti. Allenatore Narciso Soldan.
L'avventura in serie C comincia con tanti cambiamenti.
Innanzitutto, alla guida della squadra troviamo Enzo Ferrari che, appese le scarpette al chiodo, comincia la carriera di allenatore ( che lo porterà ad allenare poi, tra le altre, Udinese, Real Sociedad, Avellino, padova, Ascoli, Triestina ).
La squadra viene ringiovanita, con il 34enne Inferrera a fare da guida ad un gruppo di ragazzi di 18, 19, 20 anni.
Il Conegliano parte forte e per tutto il girone d'andata tiene il vertice della classifica; poi la mancanza d'esperienza comincia a farsi sentire e un girone di ritorno sottotono porta a conquistare una sofferta salvezza all'ultima giornata contro il Seregno.
Al termine della stagione Enzo Ferrari passa all'Udinese e a guidare il Conegliano viene chamato Livio Fongaro.
La squadra viene in gran parte confermata e a dare maggiore esperienza arrivano il portiere Marcatti dall' Udinese, Giuriati dal Campobasso e Savian dalla Lucchese; inoltre rientra Villanova dall' Anconitana.
Il Conegliano, pur inserito in un girone di estrema difficoltà per la presenza di squadre come Padova, Modena, Trento, Venezia, Pro Patria, disputa un ottimo campionato e grazie anche al reparto d'attacco che realizza ben 51 reti ( secondo miglior attacco del girone dietro al Padova ) termina al quinto posto in classifica, piazzamento che a tutt'oggi rappresenta il miglior piazzamento nella sua storia.
Questa la formazione tipo 1979-80: Marcatti, Costantini, Billia, Papais, Segat, Gerolin, Villanova, Savian, Giuriati, Strappa, Pradella. Allenatore: Livio Fongaro.
Al termine della stagione, Gerolin, Papais, Strappa e Pradella passano in serie A alla consociata Udinese.
Per il campionato 1980-81 la squadra risulta profondamente cambiata per le numerose partenze, che vengono rimpiazzate con giovani del vivaio: viene tuttavia condotto un campionato di centro classifica, senza particolari patemi.
La notizia più importante arriva però a fine stagione: Sanson e Dal Cin decidono di lasciare, per potersi dedicare solo all' Udinese.
Si tratta di una vera e propria mazzata per il Conegliano, che per la stagione 1981-82 riesce comunque ad allestire una formazione competitiva grazie ancora al vivaio e raggiunge la salvezza con una giornata d'anticipo.
Il miracolo non riesce invece la stagione successiva e così il Conegliano, dopo cinque stagioni in serie C, retrocede in serie D.
Il nuovo presidente Mario Biason, pur tra mille difficoltà economiche, continua nella tradizione coneglianese di puntare su un settore giovanile forte.
Pur con prime squadre molto giovani, affidate anche a tecnici di valore come Albertino Bigon ( che vincerà poi lo scudetto guidando il Napoli di Maradona ), il Conegliano riesce a ben figurare in serie D, continuando a lanciare giocatori nel mondo professionistico: in questo periodo tra gli altri si mette in mostra il 16enne centrocampista Massimo Orlando, che poi giocherà con Fiorentina e Juventus.
Nella stagione 1986-87 il Conegliano va incontro a una stagione nera e, soprattutto a causa di numerosi infortuni, retrocede in Promozione.
Il purgatorio nei campionati regionali dura una sola stagione: nella stagione 1987-88 il Conegliano rincorre per tutta la stagione lo Jesolo e riesce a superarlo a tre giornate dal termine, mantenendo poi il vertice della classifica fino al termine e assicurandosi la promozione in serie D.
Questa la formazione vincente: Torresin, Baccioli, Biasinutto, Vanzetto, Scaboro, Spollon, Orlando, Blasigh, Vrech, Lenisa, Toffoli. Allenatore Giorgio Paraguai.
Il ritorno in serie D coincide con l'ennesimo cambio di proprietà: Mario Biason passa nei quadri dirigenziali della Reggina ( portandosi dietro parte dei giovani gialloblu ) e cede la società ad un gruppo di imprenditori e professionisti coneglianesi, che elegge nuovo presidente Piermario Fabris.
Il Conegliano milita per sei stagioni in serie D, con difficoltà economiche che si fanno di stagione in stagione sempre più pressanti.
Dopo alcune sofferte salvezze, al termine della stagione 1993-94 il Conegliano retrocede nel campionato di Eccellenza, nel quale milita per due campionati: nella stagione 1995-96 retrocede incredibilmente nel campionato di Promozione.
La presidenza è intanto passata nelle mani di Michele Dal Cin.
Per due stagioni il Conegliano si trova a misurarsi su campi di piccole realtà, che affrontano la gloriosa formazione gialloblu con il coltello tra i denti.
Ogni partita è una battaglia, ma nella stagione 1997-98 il Conegliano vince il campionato e torna in Eccellenza.
Michele Dal Cin viene affiancato alla presidenza da Giovanni Liso e si comincia a programmare il ritorno in serie D.
Nella stagione 2000-01 l'obiettivo sfugge per un soffio, con il Conegliano allenato da Vanni Moscon che viene eliminato dalla Sambonifacese agli spareggi nazionali solamente ai calci di rigore ( imbattuto nelle due partite ).
Nella stagione 2001-02 al nuovo allenatore Andrea Manzo viene affidata una squadra ulteriormente rinforzata, che domina il campionato e vince con sette punti di vantaggio sulla seconda ( da rilevare che fino alla vigilia dell'ultima giornata i punti di vantaggio erano dieci, ridotti a sette dalla sconfitta all'ultima giornata sul campo del Fossalta Maggiore, dove viene dato spazio alle seconde linee, poco impiegate nel corso della stagione ): la matematica promozione arriva con tre giornate d'anticipo con la vittoria sul campo del Tezze Brenta, partita decisa da un colpo di testa di Vivian alla mezz'ora su preciso cross di De Nobili.
Il Conegliano conquista anche il titolo regionale, battendo il Lonigo ( vincitore dell'altro girone veneto di Eccellenza ) ai calci di rigore nella finale sul campo neutro di Piombino Dese ( 2-2 al termine dei tempoi regolamentari ).
Questa la formazione campione veneta: Azzalini, Bigon, Gorza, Zanardo, Sabbadin, De Nobili, Mazzeo, De Nardi, Vivian, Davanzo, Zian. Allenatore Andrea Manzo.
Per affrontare la nuova stagione in serie D, la squadra viene ulteriormente rinforzata e, pur da neopromossa, conduce un campionato d'alta classifica, terminando con un buon quinto posto.
L'anno successivo il Conegliano incappa nella classica stagione storta e, pur con un ottimo organico, si trova relegato in fondo alla classifica.
Al termine del girone d'andata è ultimo e sembra pressochè spacciato: ma nel girone di ritorno il reale valore della squadra comincia a emergere, comincia a scalare le posizioni in classifica e sfiora la salvezza diretta. I successivi playout vedono il Conegliano opposto alla Sanvitese: due pareggi ( 2-2 a San Vito e 1-1 a Conegliano ) sono sufficienti per assicurarsi la salvezza, in virtù del miglior piazzamento in classifica al termine della stagione regolare.
Nella stagione 2004-05 il presidente Liso lascia la società e la grave crisi che ne consegue costringe ad affrontare il campionato con la squadra Juniores: pur schierando giovani promettenti ( ricordiamo Gerbino Polo, poi al Ravenna in serie C ), la retrocessione è inevitabile.
Nel corso dell'estate successiva la società viene rilevata da Antonio Franceschet, già presidente del San Vendemiano, che confluisce nel Conegliano: da questa fusione nasce l' Union Conegliano-San Vendemiano.
Il miglior risultato della nuova società viene conseguito nella stagione 2006-07, con la squadra che chiude al quarto posto in classifica e vince la fase regionale della Coppa Italia, sconfiggendo nella finale di Mogliano la Miranese per 3 a 1; nella successiva fase nazionale, il Conegliano viene eliminato solamente da un dubbio calcio di rigore fischiato al 90' sul campo degli altoatesini del St. Georgen.
La stagione 2006-07 rimarrà l'unica pagina da ricordare nei sei anni di vita dell' Union; per il resto, infatti, il bilancio è disastroso con la squadra che con una doppia retrocessione finisce in Prima categoria e, soprattutto, con il vertice della società che decide nel 2010 di cancellare il settore giovanile, da sempre fiore all'occhiello del club gialloblu.
Quando ormai sembra profilarsi la scomparsa della più vecchia squadra della provincia di Treviso, un gruppo sostenitori riesce a rilevare quel che rimane della società da Franceschet : nel giro di pochi giorni viene creato il nuovo gruppo societario e viene rilevato il titolo del calcio San Floriano, acquisendo così il diritto a ripartite dal campionato di Promozione per la stagione 2011-12.
La squadra, costruita all'ultimo momento per le vicissitudini societarie, parte molto bene, tanto da chiudere il girone d'andata al secondo posto. Nel ritorno però affiorano le carenze dell'organico e la discesa nella graduatoria costringe il Conegliano a giocarsi la salvezza ai playout contro il Villorba. Al termine di un'autentica battaglia il Conegliano retrocede solamente per la peggiore posizione in classifica nella stagione regolare, ridotto in nove per due espulsioni (di cui almeno una molto discutibile) e
subendo il gol del pareggio avversario al novantesimo.
Per affrontare la Prima Categoria (stagione 2012-13) viene allestita una squadra di alto livello, in grado di centrare l'immediato ritorno nella serie superiore. L'obiettivo viene raggiunto al termine di un campionato condotto in testa dalla prima all'ultima giornata e chiuso con ben sette punti di distacco dalla seconda in classifica: tutto a confermare l'ottimo lavoro svolto dal Direttore Sportivo Tombacco, dal Direttore Generale Dal Cin e da mister Mauro Conte.
Il ritorno nel campionato di Promozione (stagione 2013-14) viene affidato al nuovo allenatore Gianluca Rorato che, con una rosa molto rinnovata ma di qualità, conduce un campionato di alto livello, posizionandosi nelle posizioni di vertice della classifica e lottando a lungo per la vittoria finale: la stagione si chiude con un ottimo terzo posto.
La nuova stagione 2014-15 comincia con la nomina del nuovo presidente: l'avvocato Dario Dall'Anese subentra a Basciano, dopo una breve conduzione ponte di Giuseppe Buffoni.
Nuovo anche l'allenatore, Ezio Meneghin, ex calciatore gialloblu negli anni '70-'80.
Collateralmente, continua l'impegnativo lavoro di ricostruzione del settore giovanile, purtroppo totalmente distrutto dalla gestione precedente, affidato alla consociata ConeglianoOgliano, cui spetta il gravoso compito di allevare le future promesse del calcio gialloblu.
BIBLIOGRAFIA. Carlo Fontanelli, Circolo Sostenitori Calcio Conegliano: " 100 anni di calcio a Conegliano ". Geo Edizioni, 2009.
BIBLIOGRAFIA. Carlo Fontanelli, Circolo Sostenitori Calcio Conegliano: " 100 anni di calcio a Conegliano ". Geo Edizioni, 2009.